Karate-do kurofune: la nave nera del karate-do

Karate-do Kurofune

In Karate by Marco FortiLeave a Comment

La nave nera del Karate-do
Intervista a Patrick McCarthy
di Colin Whitehead
traduzione di Marco Forti
Questa traduzione è stata espressamente autorizzata (la riproduzione di questo testo è consentita solo con il consenso scritto di Hanshi Patrick McCarthy)

La seguente intervista è apparsa per la prima volta sulla rivista Fighting Arts International nel 1994

PRIMA PARTE

Ho incontrato l’uomo in questione per la prima volta nel 1993 a Tokyo e, poiché ero davvero interessato a ciò che aveva da dire, sono tornato a fargli nuovamente visita nella primavera del 1994. Negli anni ho avuto l’occasione di leggere molti dei suoi eccellenti libri e articoli sulle tradizioni combattive.

Come molti altri appassionati mi interessai sempre più alle sue analisi sul Karate-do e sulla sua storia, filosofia e applicazioni.
Nel corso di un viaggio a Fuzhou (Fujian, Cina), il Sig. Li Yiduan della Fuzhou Martial Arts Association parlò talmente bene delle ricerche di quest’uomo che decisi di contattarlo. Con questo scopo in mente partii per il “Paese del Sol Levante” per incontrare l’uomo, ricercatore/storico e uno tra i pochi stranieri autorizzati ad insegnare Karate-do in Giappone, Patrick McCarthy.

Quel che segue è un riassunto del nostro incontro. Sarebbe impossibile in un’unica intervista descrivere l’enorme conoscenza detenuta da quest’uomo, tanto che un importante maestro giapponese di Shitoryu, Sofue Toshihisa Sensei ha definito McCarthy, dopo aver imparato da lui Nipaipo (un kata avanzato della Gru bianca di Fuzhou) come “più giapponese dei Giapponesi”.

Il mio breve incontro con McCarthy Sensei, nella sua pittoresca casa in stile giapponese insieme alla sua famiglia, si è trasformato in dialogo provocatorio, analisi stilistica comparativa e allenamento fisico. Il Signor McCarthy è un tizio che usa vigorosamente il suo karate ogni giorno: “Il Karate-do [la via del Karate] è il mio modo per restare in forma, tenere lontane le malattie, oltrepassare le distrazioni dell’ego, vincere le miserie umane e migliorare la qualità della vita in generale” afferma l’ex-patriota canadese. In termini semplici, il Karate-do insegna a prestare attenzione al mondo interiore per apprendere come utilizzare il suo potere per migliorare il mondo esterno.

Descritto come uno degli shihan di karate e kobudo stranieri residenti in Giappone con grado più elevato, McCarthy Sensei è attualmente un 7° dan, con un kyoshi menkyo (licenza di insegnamento) rilasciato dal prestigioso Dai Nippon Butokukai di Kyoto: la stessa organizzazione da cui Funakoshi Gichin (Shotokan), Mabuni Kenwa (Shitoryu), Miyagi Chojun (Gojuryu), Otsuka Hironori (Wadoryu), Konishi Yasuhiro (Shindo Jinenryu), Izumigawa Kanki (Gojuryu), Richard Kim (Shorinjiryu), Yamaguchi Gogen (Gojukai) e diversi altri pionieri del Karate hanno ricevuto la loro licenza di insegnamento.

CW: Sensei, può fare un po’ di luce sul significato della frase che il Maestro Kinjo Hiroshi mi ha detto a pranzo, cioè che lei è il “Karate-do Kurofune”?

PM: Bene, per prima cosa per favore chiamami Patrick. Non amo molto i titoli. Inoltre, qui in Giappone, siamo entrambi stranieri, quindi chiamiamoci per nome, va bene? È il nostro modo di fare (cioè della cultura occidentale) e inoltre favorisce l’instaurarsi di un’atmosfera più amichevole.
I Giapponesi insistono sui titoli e sul formalismo inflessibile ad essi collegato, io no. Per i Giapponesi i titoli sono non solo importanti ma sono anche uno degli elementi principali su cui basarsi per condurre gli affari in maniera più efficiente in un Paese che è molto piccolo ma con moltissimi abitanti. Infatti i titoli sono in molti modi un microcosmo della cultura, allo stesso tempo austera e straordinaria, del Giappone. È il loro modo di essere. Ora, tornando alla frase inusuale detta dal Maestro Kinjo, si tratta di un termine metaforico. Molto tempo fa arrivarono su queste coste dei vascelli stranieri (chiamati kurofune, cioè “navi nere”) che per la prima volta aprirono la strada verso il mondo esterno alla vera cultura del Giappone. Il Maestro Kinjo crede che la natura delle mie ricerche [lo studio non utilitaristico dei valori del Karate] mi pongano nella situazione simile a quella delle navi nere: un viatico straniero attraverso il quale la vera natura del karate-do raggiunge il mondo esterno.

CW: Negli anni in Giappone, la natura delle tue ricerche ha dato origine a una miriade di articoli pubblicati in molti Paesi, la prima traduzione inglese del Bubishi, la scoperta e la traduzione del manoscritto di Miyagi Chojun del 1934 “Karate-do Gaisetsu” (“Panoramica sul Karate-do”), la creazione dell’International Ryukyu Karate Research Society [IRKRS]. Puoi aggiornarci sul Bubishi, spiegare su cosa stai lavorando attualmente e descrivere lo scopo della Società?

PM: La Società è il prodotto delle ricerche che sto conducendo da tempo qui in Giappone. In breve, ci stiamo concentrando in particolare, ma non solo, sull’analisi del Koryu Uchinadi, karate-do di vecchia scuola, sulla sua storia, filosofia e relative applicazioni. L’attuale presidente della Società è il Maestro okinawense di Karate Kinjo Hiroshi.
Recentemente sto passando molto tempo ad approfondire lo studio delle forze culturali inflessibili che, nel corso del periodo di crescente militarismo in Giappone antecedente la seconda guerra mondiale, hanno profondamente influenzato la crescita e la direzione del karate-jutsu (il nome usato per descrivere il gongfu ad Okinawa prima del riconoscimento del Karate-do moderno da parte del Dai Nippon Butokukai nel dicembre del 1933).
Senza connotazioni politiche, la società è riuscita a guadagnare il supporto di molti rispettabili maestri di Karate-do, sia ad Okinawa che in Giappone, per non menzionare il considerevole numero di esperti stranieri che frequentemente corrispondono con noi.

CW: Patrick, con tanto interesse nelle tue ricerche, stai considerando l’idea di aprire ora o in futuro le iscrizioni alla Società al pubblico?

PM: Sì, lo sto considerando da tempo e vorrei a questo proposito ringraziare tutti coloro che hanno supportato le mie ricerche. Il loro sostegno è molto importante per me. Comunque perché un’organizzazione possa funzionare in maniera adeguata e fornire efficacemente servizi ai suoi iscritti serve una gestione affidabile. Prima di rendere pubblica la possibilità di aderire alla Società voglio essere sicuro di poter offrire qualcosa che nessun altro ha. Non sono certo il miglior uomo d’affari del mondo, così, fino a che non troverò qualcuno che possa ricoprire quella posizione, resteremo una società “semiprivata” come negli ultimi due anni. Non posso fare a meno di pensare ad un’altra società simile qui in Giappone, fallita proprio a causa di una gestione inefficiente. Non voglio certo questo per chi supporta le mie ricerche e al momento continuerò a ritmo di lumaca, preferendo la qualità alla quantità.

CW: Mi è stato detto che grazie alle tue ricerche sul Bubishi sei riuscito a tracciare le radici del Gojuryu. Puoi spiegarmi meglio?

PM: Beh, c’è ancora un bel po’ di materiale derivante da ricerche cinesi che deve essere tradotto ma ti dirò quel che so ora. Molti anni fa, a Fuzhou (Fujian, Cina) mentre stavo compiendo ricerche sulle origini del Karate-do, ho incontrato Liu Songshan, un maestro taiwanese di gongfu (quanfa) della “gru che mangia” del Fujian. Grazie all’amicizia con il Maestro Liu imparai di più sul Bubishi, sul gongfu della Gru bianca, sulle sue connessioni con il Karate-do e su un maestro chiamato Xie Zhongxiang, il misterioso insegnante di Higashionna Kanryo (conosciuto anche come Higaonna Kanryo).
Il Bubishi del Maestro Liu apparteneva alla sua famiglia da oltre sette decenni. Questo tesoro di famiglia può essere fatto risalire ad un maestro della seconda generazione del gongfu della Gru bianca dello Yongchun, chiamato Zheng Lishu, servo e discepolo di Fang Jiniang (fondatore dello stile della Gru bianca dello Yongchun).
Composto da 17 articoli in tre sezioni, il Bubishi del Maestro Liu, intitolato il “Libro dell’uomo di bronzo segreto di Shaolin”, fu portato per la prima volta a Taiwan da Fuzhou nel 1922 dall’insegnante di suo padre, Lin Deshun, e da altri tre maestri di gongfu della gru bianca di Yongchun: Zhang Argo, Lin Yigao e Ah Fungshiu.
Prima di aver ospitato qui in Giappone Liu Shifu (maestro) e avergli fatto visita a Taiwan, credevo che l’insegnante di Higashionna Sensei fosse Liu Liangmo, parente lontano di Liu Songshan. Come molti altri nativi del Fujian, gli antenati del Maestro Liu erano emigrati a Taiwan da Fuzhou nel corso del diciannovesimo secolo.
Soprannominato Ryuko (pronuncia giapponese), suo nonno era un pugile della gru bianca che all’epoca aveva istruito un paio di Giapponesi. Tuttavia, dopo aver confrontato diverse date, con mio disappunto, ho scoperto che il nonno di Liu non poteva essere Ryuruko, il leggendario maestro di Higashionna Kanryo.
Attraverso i miei contatti con il Signor Li Yiduan della Fuzhou Wushu Association, Liu Songshan di Taiwan, Kanzaki Shigekazu, Tokashiki Iken e Otsuka Tadahiko, finalmente riuscii ad approfondire lo studio sul misterioso insegnante di gongfu di Higashionna Kanryo, Ryuruko.
In preparazione per il decimo anniversario del loro festival di Arti Marziali in programma nel novembre del 1993, il Signor Li Yiduan mi chiese di scrivere un articolo sull’evoluzione del Karate-do per la pubblicazione commemorativa speciale della Fuzhou Wushu Association. La pubblicazione includeva numerosi articoli interessanti, incluso un breve pezzo del collega ricercatore Simon Lailey, un articolo sul Goyuryu di Higaonna Morio e diversi capitoli illuminanti sulla storia del gongfu predisposti dalla Società di Ricerca sulle Arti Marziali di Fuzhou.
Particolarmente impressionato dalle sezioni incredibilmente informative sulla storia del gongfu nella provincia del Fujian, ho apprezzato la descrizione di vari stili di gongfu quali gru bianca, drago, tigre, cane, pugno del monaco (Arhat) e pugno dell’erudito. Inoltre questa speciale pubblicazione commemorativa descriveva i più noti esperti di gongfu (passati e presenti) ed i quan (kata) dei loro stili.
Tra le diverse biografie che ho letto c’era quella dell’insegnante di gongfu di Uechi Kanbun (il pugile della Tigre Zhou Zihe, 1874-1926) e di un maestro della gru bianca di nome Xie Zhongxiang (1852-1930). Mentre avevo già sentito parlare di Zhou Shifu (maestro), non riconobbi subito chi fosse il maestro Xie fino a che non confrontai il suo nome con una precedente intervista che avevo fatto al maestro taiwanese Liu Songshan e mi ricordai di una persona citata dal maestro Kanzaki Sensei nel descrivere la storia del kata Nepai.
Esaminando più approfonditamente la storia di Xie Zhongxiang, scoprii che il maestro Xie era un calzolaio del quartiere Changle a Fuzhou nonché l’uomo cui maggiormente si deve la popolarità dello stile della Gru strepitante. Si trattava dello stesso uomo che sia il maestro Liu Songshan che Kanzaki Sensei mi avevano descritto in passato. Inoltre, esaminando i cinque quan (kata) del gongfu della Gru strepitante, ho scoperto che due di questi sono tra i sei kata descritti nel Bubishi: Happoren (Paipuren) e Nepai (Nipaipo): Happoren era il kata insegnato da Wu Xiangui (Go Kenki) all’allievo di Higashionna Kanryo, Mabuni Kenwa, insieme al kata Nepai che Wu Shifu aveva insegnato anche a Kiyoda Juhatsu.
Armato di un’insaziabile curiosità contattai il mio mentore Otsuka Tadahiko Sensei, sperando che potesse essermi di aiuto. Meglio andare alla fonte, mi consigliò il maestro Otsuka e mi introdusse a Tokashiki Sensei, un uomo, disse, che avrebbe saputo aiutarmi.
Grazie ad Otsuka Tadahiko potei scrivere al Maestro Tokashiki ad Okinawa. Dopo aver corrisposto con Tokashiki Sensei, ricevetti un invito per recarmi ad Okinawa ad incontrare sia lui che Xie Wenliang, un cinese di Fuzhou che era in quel periodo ospite del maestro.
Tokashiki Iken, uomo squisito ma inflessibile, aveva studiato karate sotto la guida del maestro di Tomarite Nakasone Seiyu (1893-1983) e del maestro di Gojuryu Fukuchi Seikichi (1919-1975). Tokashiki Sensei è indubbiamente un maestro della tradizione combattiva di Okinawa: possiede una conoscenza profonda del Karate-do, è in ottima condizione fisica, genuinamente modesto ed è il direttore del Gohakukai, un’organizzazione internazionale che combina gli insegnamenti di Nakasone Seiyu, Fukuchi Seikichi e l’enorme lavoro di ricerca che quest’uomo unico ha condotto negli anni.
Avendo dedicato la maggior parte della sua vita allo studio del Karate-do, con una conoscenza penetrante del Bubishi e un occhio speciale per i dettagli, egli ha avuto una profonda influenza sul risultato finale di questa traduzione. Grazie alle sue ricerche e alla sua conoscenza egli era riuscito anche a localizzare la famiglia di Ryuruko nel corso dei suoi viaggi in Cina.
Tokashiki Iken stava ospitando ad Okinawa Xie Wenliang, il pronipote trentasettenne di Ryuruko. Ritengo Tokashiki Iken uno dei più ardenti storici e uno tra i maestri più esperti di Karate-do viventi. Lo rispetto profondamente e gli sono molto grato per la sua gradita ospitalità nel corso della mia visita al suo dojo quando mi introdusse a Xie Wenliang. L’incontro e l’allenamento con Xie, come si può immaginare, fu una grande opportunità. Uomo modesto, Xie Wenliang, rispose allegramente a tutte le mie domande su suo bisnonno Xie Zhongxiang, conosciuto anche come Ryuruko (luglio 1852-febbraio 1930).
Descrivendo la vita del bisnonno, Xie Wenliang mi raccontò che il padre di Xie Zhongxiang era l’artigiano del bamboo e non Ryuruko come si credeva in precedenza. Egli lavorava e viveva con la sua famiglia in una piccola casa di due stanze nel quartiere di Changle a Fuzhou. Da giovane Xie Zhongxiang lavorava come apprendista calzolaio ed aveva una notevole propensione per il gongfu che gli valse il soprannome Ryuru, il cui significato è buona fortuna.
La storia dello stile di gongfu di Ryuruko, míng hè quán (pugilato della gru strepitante) risale allo Yongchun hè quán o gongfu della gru che imita che venne sviluppato oltre 300 anni fa nel villaggio Yongchun di Fujian da una donna chiamata Fang Jiniang (come è descritto nel primo articolo del Bubishi). Tuttavia l’ibrido eclettico chiamato gongfu della gru strepitante non fu completamente codificato fino alla fine del periodo della Dinastia Qing (1644-1911). Nell’ultima parte della Dinastia Qing, Lin Shinxian, un maestro del gongfu della gru bianca del villaggio Yongchun, si trasferì al porto della città di Fuzhou dove insegnò il suo stile.
Tra i suoi allievi più noti ci fu Pan Yuba, l’uomo responsabile dell’insegnamento a Xie Zhongxiang. Si dice che Xie, oltre ad apprendere i rudimenti del gongfu della gru bianca dello Yongchun sotto l’occhio attento di Pan Yuba, era anche esperto di altri tipi di pugilato. Combinando gli elementi centrali dello Yongchun hè quán con i principi del combattimento che egli stesso aveva elaborato, Xie sviluppò un ibrido chiamato míng hè quán, cioè pugilato della gru strepitante, conosciuto anche come gongfu della gru che grida o che canta.
Quando gli chiesi di parlarmi degli altri allievi okinawensi di Ryuruko quali Nakaima Norisato (1850-1927), Sakiyama Kitoku (1830-1914), ecc… Xie Wenliang mi disse che non era in grado di corroborare l’autenticità di altri allievi stranieri oltre a quella di Higashionna Kanryo: un nome pronunciato Dong Enkuan Nalian da Ryuruko. Egli disse semplicemente che non era a conoscenza di testimonianze storiche relative ad altri allievi stranieri ad eccezione di Higashionna. Credo che con questo intendesse dire che per quanto fosse possibile che Nakaima, Sakiyama e altri potessero aver studiato con suo bisnonno egli non ne sapeva nulla e non vi erano evidenze storiche.
Wenliang descrisse Kanryo come un giovane entusiasta che era arrivato a Fuzhou da Okinawa per approfondire i suoi studi sul gongfu cinese. Alloggiato al dormitorio Ryukyukan, il giovane Kanryo era, per gli standard cinesi, uno straniero che non era in grado di parlare, leggere o scrivere il cinese. Xie aveva solo un anno in più di Higashionna e, per tradizione, Kanryo lo chiamava fratello maggiore Ryuru, “Ko” è un suffisso che significa appunto “fratello maggiore”, da qui Ryuruko. Kanryo non iniziò a studiare con Ryuruko fino al 1877. Ora, la tradizione orale vuole che sia salpato per Fuzhou nel 1868! I dettagli esatti che riguardano l’introduzione di Higashionna Kanryo (1853-1915) a Xie Zhongxiang rimangono oggetto di intensa curiosità.

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